Rovi senza spine gettano i lunghi tralci carichi di more sulla staccionata .
Le more sul terrazzo sono belle mature , so , guardandole, che siamo agli sgoccioli dell'estate...
Le more ... ah, adoro le more!
E' come rivedermi bambina in campagna con le mani scorticate dalle spine e la bocca sporca ricolma di more succose. La polvere ricopriva i numerosi cespugli lungo i cigli delle stradine sterrate, mentre il caldo degli ultimi giorni d'agosto le tingeva di nero, imprigionando dentro tutti i sapori della calda stagione che lentamente si affievoliva
L'ho amato ed odiato ,questo piccolo frutto nero!
Finiva con l'estate il pesante lavoro dei miei, le more a quella bambina , suggerivano che mancava poco .
Solo a vederle , io gioivo!
L'ho odiate , invece, per via della mia carnagione piuttosto scura, perchè mi dicevano che ero una: "piccola, bella mora"
E non so perchè, giuro, io questa frase, la sentivo come un'offesa.
L'ho capito negli anni . Era il retaggio di una certa educazione.
La pelle chiara , nei primi del novecento era delle persone di un certo livello sociale, che avevano una pelle diafana e si nascondevano dai raggi solari , mentre la pelle scura era dei braccianti e dei popolani costretti a lavorare sotto il sole.
Ora , questa distinzione è assurda ,visto le ore che passiamo sotto il sole solo per abbronzarci.
Ora sorrido quando mi dicono :sei una "bella mora" .
Sono come quel piccolo frutto nero, aspro e dolce insieme che regala gioia a chi riesce a raggiungerlo. Non è per tutti i palati, è certo, ma solo per quelli che amano le cose semplici e vere e ... per i coraggiosi
Deliziose....buona domenica!
RispondiEliminaGrazie Monica, una buona domenica anche a te.
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