C'è una chiesetta dedicata alla Madonna sulla collina, alle spalle
del mio paese.
.Ai suoi piedi, si spande un agglomerato di case bianche
in stile mediterraneo e tutt'intorno campi coltivati ed ulivi secolari.
Ci si arriva per mezzo di una tortuosa stradina che si inoltra nella
pineta .
I profumi della macchia mediterranea sono inebrianti e lo
sguardo spazia sulla vallata.
Il sole con i suoi raggi illumina le case e quando toccano cose metalliche rimandano bagliori. Sembrano piccoli diamanti sparsi qua e là...
La chiesa è chiusa che peccato....Ma
posso pregare anche fuori , nel silenzio totale e con gli occhi che
abbracciano l'infinito.
Qui sopra Dio c'è!
Se vai in chiesa la domenica hai la sensazione tremenda che la
chiesa sia vuota disabitata da Lui. E non sai se Dio è andato in gita, o
se si è ritirato dalla sua casa e ha fatto perdere le tracce.
In chiesa , la domenica il vuoto non si colma ma rischia d'ingigantirsi.
Sarà colpa dei sacerdoti, ma c 'è qualcosa che manca alla messa che è andato perduto e non sappiamo spiegarcela .
Qualcosa che non sappiamo bene, se manchi alla chiesa, al celebrante, ai fedeli, o dentro ciascuno di noi.
Mi sento più vicina a Dio qui, che non in una cattedrale.
La solitudine ,il silenzio, l'altezza , questo sguardo che abbraccio
il creato, il canto degli uccelli che sostituiscono la pomposità degli
organi, l'ascolto del battito del cuore creano un'alchimia perfetta.
Una sensazione di calore scende in tutto il corpo e ti senti avvolto da un caldo abbraccio
Tutto questo mi fa pensare all'infinito e alla poesia del Leopardi che riporto.
Le sue sensazioni sono anche le mie... BUONA DOMENICA
L'INFINITO
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.