Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di se stessa.
Essi vengono attraverso voi ma non da voi,
e sebbene siano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro il vostro amore ma non i vostri pensieri.
Perché hanno pensieri loro propri.
Potete dare rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime,
Giacché le loro anime albergano nella casa di domani,
che voi non potete visitare neppure in sogno.
Potete tentare d’essere come loro, ma non di renderli come voi siete.
Giacché la vita non indietreggia né s’attarda sul passato.
Voi siete gli archi dai quali i figli vostri, viventi frecce, sono scoccati innanzi.
L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito,
e vi tende con la sua potenza affinché le sue frecce possano andare veloci e lontano.
Sia gioioso il vostro tendervi nella mano dell’Arciere;
Poiché se ama il dardo sfrecciante, così ama l’arco che saldo rimane. K. GIBRAN
Ecco, dono del Signore sono i figli, *
è sua grazia il frutto del grembo.
Come frecce in mano a un eroe *
sono i figli della giovinezza.
Beato l’uomo *
che piena ne ha la faretra:
non resterà confuso quando verrà alla porta *
a trattare con i propri nemici.
Ho postato questi due brani, perchè la mia mente oggi è un campo di battaglia dove il giudizio e la ragione fanno guerra alla passione e agli affetti.Vorrei come mamma ,tenere i miei figli sotto la mia ala protettrice ...ma la ragione mi dice che è giunto per loro il tempo di spiccare il volo . Un volo abbastanza lungo che li porterà ad un piccolo nido metropolitano. Spero e prego che in quel piccolo nido regni il rispetto e l'amore e che la loro via non sia disseminata di ostacoli e difficoltà.
Anche per me è stata dura quando ho dovuto aprire le ali per lasciar loro spiccare il volo!!!
RispondiEliminaTi sono vicina, un abbraccio
Francy