Ho sistemato sul davanzale della finestra del cucinino, tre piccoli abetini:mentre lavo i piatti li guardo , tolgono un po di grigiore a questo cielo invernale . Sullo sfondo, s'intravede la pineta della collina con la sua grande croce. Allora mi viene in mente la storia dei 3 alberelli:
C’erano una volta tre alberi, che crescevano l’uno accanto all'altro nel bosco.
Erano
 amici. E come quasi tutti gli amici, anche loro chiacchieravano tanto.  
Il primo albero amava la bellezza. Il secondo  amava 
l’avventura. E il terzo albero amava Dio.
 Un giorno, gli alberi parlavano di ciò che sarebbero voluti diventare da grandi.
«Quando
 sarò grande, vorrei essere un baule intagliato, di quelli dove si 
conservano i tesori, pieno di gioielli scintillanti», disse il primo 
albero. 
Il secondo albero non pensava a cose del genere. «Quando sarò 
grande, vorrei essere un potente veliero», disse. «Insieme al capitano, 
un grande esploratore, scoprirò nuove terre.» 
Nel frattempo, il terzo 
albero scuoteva i rami. 
«Io non vorrei essere trasformato in niente», 
disse. «Vorrei restare esattamente qui dove sono e diventare ogni anno 
sempre più alto. Vorrei diventare l’albero più alto della foresta. E 
quando gli uomini mi guarderanno, li farò pensare a Dio.»
Passarono gli anni e un giorno nella foresta arrivarono tre boscaioli.
«Finalmente!»,
 gridò il primo albero, quando il primo boscaiolo lo abbatté. «Ora il 
mio sogno di diventare un baule di tesori si realizzerà.»
«Splendido!»,
 gridò il secondo albero, quando il secondo boscaiolo lo abbatté. «Ora 
il mio sogno di diventare un veliero si potrà realizzare.»
«Oh no!», gridò il terzo albero, quando il terzo boscaiolo lo abbatté. «Ora non potrò parlare agli uomini di Dio.»
I
 boscaioli portarono via i tre alberi. E per due di loro il futuro era 
carico di promesse. Ma non ci volle molto perché tutti e tre dovessero 
seppellire i loro sogni. Anziché essere trasformato in un bel baule di 
tesori, il primo albero diventò una brutta mangiatoia per animali. 
Anziché un agile veliero, il secondo albero diventò un semplice 
peschereccio. E del terzo albero non fecero niente. Fu tagliato in assi,
 che furono lasciate in una pila nel giardino del falegname.
La vita continuò. Gli anni passarono. E piano piano, i tre alberi impararono a convivere con i loro sogni infranti.
Poi,
 una notte, la vita del primo albero cambiò repentinamente. Nacque un 
bambino, con tutta evidenza non un bambino comune. Gli angeli cantarono,
 pastori vennero a visitarlo. Indovina quale mangiatoia usò come culla 
la madre del bambino? 
Quando il primo albero capì che cosa era successo,
 il suo cuore si riempì di gioia. «I miei sogni si sono realizzati», 
disse. «Non sono stato riempito d’oro e di gioielli, ma ho portato il 
più prezioso tesoro del mondo.»
Passarono
 molti altri anni, in tutto circa 30, e un giorno, infine, anche la vita
 del secondo albero cambiò. Era fuori, in mezzo al mare, quando si 
scatenò una tempesta terribile. Il vento soffiava violentemente e le 
onde erano tanto alte che la barchetta era persuasa di affondare. Ma a 
quel punto accadde qualcosa di incredibile. Uno degli uomini che essa 
trasportava, si alzò. «Taci, calmati!», disse al vento e alle onde. Ed 
essi obbedirono. Quando il secondo albero afferrò ciò che era accaduto, 
anche il suo cuore si riempì di gioia. «I miei sogni si sono 
realizzati», disse. «Non ho trasportato un grande esploratore, ma ho 
trasportato il Creatore del cielo e della terra.»
Non molto tempo dopo, anche la vita del terzo albero subì un cambiamento.
Arrivò
 un falegname e lo portò via. Con sua grande costernazione, però, non fu
 lavorato per farne qualcosa di bello. Non ne fecero neppure qualcosa di
 utile. Invece, ne fu fatta una grezza croce di legno. «Questo è il tipo
 di croce sulla quale i soldati crocifiggono i criminali», pensò 
l’albero, sconvolto. E in effetti fu trasportato sul luogo 
dell’esecuzione. Là, in cima ad una collina fu inchiodato sopra le sue 
travi un uomo condannato a morte. Per la verità sarebbe dovuto essere il
 giorno più brutto della vita dell'albero, ma l’uomo inchiodato sulla 
croce non era un comune criminale che doveva pagare la pena dei suoi 
delitti. Era un innocente:Gesù Cristo, figlio di Dio, che moriva per i 
peccati del mondo.
E quando il terzo albero capì ciò che era successo, 
il suo cuore esultò di gioia. «I miei sogni si sono realizzati», disse. 
«Non diventerò l’albero più alto del bosco, ma sarò la croce che tutti gli uomini guarderanno e penseranno  a Gesù Cristo.».
Mi ripeto nella mente questa storia tra un piatto e l'altro e penso che :se anche i miei sogni non si sono in parte avverati , certamente il Signore ha per me in serbo qualcosa di straordinario che forse comprenderò solo quando si sarà compiuto.
BUON INIZIO di dicembre
 


 


Have a nice evening, kisses:)
RispondiEliminaGrazie cara Sandra una buona serata anche a te. baci
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